Bonus ZES: esonero contributivo per chi assume nel Mezzogiorno

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Bonus ZES: esonero contributivo per chi assume nel Mezzogiorno

Con l’obiettivo di favorire la crescita occupazionale nelle regioni del Sud Italia, il Decreto Coesione (DL n. 60/2024, art. 24) ha introdotto un’agevolazione denominata bonus ZES, destinata ai datori di lavoro privati che effettuano nuove assunzioni a tempo indeterminato in specifiche aree geografiche.

Il bonus ZES è pensato per incentivare l’occupazione stabile nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno, contribuendo alla riduzione dei divari territoriali e allo sviluppo economico delle aree coinvolte.

A chi è rivolto il bonus ZES

L’incentivo si applica alle aziende private che:

  • Assumono personale non dirigenziale con contratto a tempo indeterminato;
  • Effettuano l’assunzione tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025;
  • Occupano non più di 10 dipendenti nel mese dell’assunzione;
  • Hanno sede operativa o unità produttiva ubicata in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.

I lavoratori assunti devono avere almeno 35 anni di età e risultare disoccupati da almeno 24 mesi alla data di assunzione. Il bonus ZES si applica anche ai lavoratori già assunti da altri datori che abbiano beneficiato solo in parte dell’agevolazione.

Restano esclusi dall’incentivo i contratti di apprendistato e il lavoro domestico.

Importo e durata dell’incentivo

Il bonus ZES consiste in un esonero del 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro (esclusi premi e contributi INAIL), fino a un massimo di 650 euro mensili per ciascun lavoratore, per un periodo massimo di 24 mesi.

Per accedere all’esonero, sarà necessario presentare domanda all’INPS, seguendo le modalità che verranno definite con una circolare dell’Istituto. La richiesta dovrà includere:

  • Dati dell’impresa e del lavoratore;
  • Tipo di contratto, orario e retribuzione;
  • Sede effettiva di lavoro;
  • Aliquota contributiva aziendale.

L’INPS valuterà le richieste in base alla disponibilità delle risorse stanziate e ammetterà i datori in possesso dei requisiti, assegnando i fondi in proporzione al numero di domande.

 


 

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