Legge di Bilancio 2025: le principali novità per le aziende e i lavoratori

Studio Bartali > Notizie > Imprese e Datori di lavoro > Legge di Bilancio 2025: le principali novità per le aziende e i lavoratori
legge di bilancio 2025

Legge di Bilancio 2025: le principali novità per le aziende e i lavoratori

Con la Legge di Bilancio 2025 sono state introdotte novità in materia di lavoro.

Decontribuzione lavoratrici madri

Nell’ottica di promuovere l’occupazione femminile e sostenere le famiglie più numerose, anche per l’anno 2025 la Legge di Bilancio riconosce un parziale esonero contributivo della quota dei contributi previdenziali IVS, a carico del lavoratore, in favore delle lavoratrici dipendenti ( ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico)

L’esonero è riconosciuto in riferimento ai seguenti requisiti:

  • Le lavoratrici devono essere madri di due o più figli;
  • L’esonero spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo, mentre dal 2027 se madri di tre o più figli , fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo;
  • La retribuzione o il reddito imponibile non deve essere superiore all’importo di € 40.000 su base annua.

Per gli anni 2025 e 2026, tale beneficio non si applica in favore delle lavoratrici che risultano essere beneficiare dell’esonero contributivo già previsto dalla Legge di Bilancio 2024.

Misure in materia di congedi parentali

La Legge di Bilancio 2025, prevede un elevamento della misura dell’indennità del congedo parentale all’80%, elevando da due a tre mesi i periodi fruibili, solo per i genitori che abbiano terminato il congedo di maternità o di paternità successivamente al 31.12.2024

 

Aliquote Irpef: riduzione da 4 a 3 scaglioni

La riforma delle aliquote Irpef, anch’essa parte della legge di bilancio 2025, conferma il numero degli scaglioni da quattro a tre, con le seguenti percentuali:

  • 23% per redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro;
  • 43% per redditi oltre i 50.000 euro.

 

Proroga della maxi deduzione in presenza di nuove assunzioni

Per le assunzioni a tempo indeterminato per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31.12.24, è prevista una maxi deduzione a favore di imprese e lavoratori autonomi.

 

Il beneficio consiste in una maggiorazione del costo del personale ammesso in deduzione, pari al:

  • 20% del costo riferibile all’incremento occupazionale, in relazione alle nuove assunzioni con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
  • 30% del costo riferibile all’incremento occupazionale, in presenza di nuovi assunti a tempo indeterminato rientranti nelle categorie di lavoratori meritevoli di maggior tutela.

Fringe benefit e premi di produttività: incentivi prorogati e potenziati

La manovra conferma  le agevolazioni su fringe benefit e premi di produttività:

  • Premi di produttività: proroga fino al 2027 dell’aliquota ridotta al 5% sui bonus legati ai risultati aziendali, già applicata nel 2023 e 2024.
  • Fringe benefit: confermato per il triennio 2025-2027 il limite di esenzione per le somme erogate a favore dei lavoratori dipendenti a copertura di spese domestiche (utenze, affitti, mutui), buoni spesa, buoni benzina ecc.

I  tetti di esenzione sono di 1.000 euro annui per i dipendenti senza figli a carico e di 2.000 euro annui per coloro che hanno figli a carico.

  • Bonus affitto per neoassunti fuori sede

La Legge di Bilancio 2025 introduce un incentivo fiscale per i lavoratori neoassunti che trasferiscono la propria residenza per motivi di lavoro. Per accedere a questo beneficio, i dipendenti devono rispettare precisi requisiti. In primo luogo, l’assunzione deve avvenire a tempo indeterminato e ricadere nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025. Inoltre, il lavoratore deve aver dichiarato un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro nel 2024 e trasferire la propria residenza oltre 100 km dalla precedente abitazione.

Le somme erogate dal datore di lavoro a titolo di rimborso per canoni di locazione e spese di manutenzione degli immobili locati sono esenti da imposizione fiscale entro un limite massimo di 5.000 euro annui. Questa esenzione si applica per i primi due anni di lavoro, ma le somme restano rilevanti ai fini del calcolo dell’ISEE e per l’accesso a prestazioni previdenziali e assistenziali.